PRE-SERATA | Fuori Salone: il libro oltre il libro.
4 ottobre ore 19.00
Nel nome di un Dio uccidono
Ugo Maria Tassinari
con Giuseppe Melillo e Antonio Califano
“La strada per il Paradiso può passare per l’Inferno. È la conclusione a cui arriva Ugo Maria Tassinari nel suo ultimo libro Nel nome di un Dio uccidono (Edigrafema Edizioni, collana DietroFont) dopo aver analizzato l’esperienza comune a numerosi movimenti religiosi che, nel corso dell’ultimo decennio del secolo scorso, a diverse latitudini hanno avuto come esito della loro visione apocalittica suicidi collettivi (il Tempio Solare, Heaven’s Gate), stragi (metropolitana di Tokyo, Oklahoma City), ecatombi (Waco, Uganda).
Nell’introduzione, Tassinari scrive “Sono passati più di trent’anni da quando, con gli attacchi suicidi alle ambasciate occidentali a Beirut, ha fatto irruzione questa nuova modalità di guerra asimmetrica, ma il fenomeno non può essere circoscritto ai devoti del Profeta. E nell’ultimo decennio del secolo scorso, con gli attentati spettacolari alla metropolitana di Tokyo e all’edificio federale di Oklahoma City, si è manifestata la luciferina potenza di miliziani ispirati da una profonda fede religiosa. Fenomeni straordinari che hanno coinvolto quattro continenti, dal cuore dell’Impero all’Africa Nera, dal centro dell’Europa calvinista al Paese, il Giappone, che meglio di ogni altro esprime una sintesi complicata tra permanenza nella Tradizione e proiezione nel futuro”. E ancora “In alcuni casi la violenza ha vestito i panni di antichi rituali, nell’illusione di proiettarsi in un altro piano dell’esistenza. È stato il caso dei seguaci dell’Ordine del Tempio Solare, un’esperienza che affondava le radici in una tradizione esoterica cristiana spazzata via nel Trecento dalla cupidigia convergente del Papa e del Re di Francia, ma che ha tratto linfa e potenza dalle più avanzate tendenze neospiritualistiche”.
Dal blog dell’autore: http://www.ugomariatassinari.it/
credits video TRM24
5 ottobre ore 19.00
Spassionati
Gianna Fregonara
con Paolo Albano e Domenico Senato
Nutrire poca o nessuna passione per la vita pubblica, la politica e le istituzioni potrebbe essere anche un vantaggio per i giovani di oggi. ‘Spassionati’, e dunque capaci di maggior senso critico, saranno provvisti delle virtù necessarie per potersi districare nella democrazia che verrà? A questa domanda rispondono, da diversi punti di vista e di osservazione, i dodici intervistati in questo libro, dalla Presidente della Camera Laura Boldrini all’imprenditore Oscar Farinetti. Chi sono i giovani impegnati nella traversata verso l’età adulta lo racconta Beppe Severgnini, Corrado Augias spiega che eredità troveranno. Quale tipo di società potranno e dovranno costruire è il tema affrontato da Vittorino Andreoli e Domenico De Masi, che si interrogano sui modelli di civiltà e sulle fragilità dell’epoca attuale. Emma Bonino e la blogger tunisina Amira Yahyaoui dialogano sulle prossime sfide della democrazia nell’area del Mediterraneo. Giuliano Amato non dubita che questi giovani, nati europei, troveranno la forza che ora sembra mancare per rilanciare una prospettiva comune. Sul futuro delle istituzioni indagano Luciano Violante e Nadia Urbinati, che in particolare si sofferma sugli effetti della rivoluzione digitale. Infine Paola Severino fornisce una serie di spunti per accompagnare gli adulti di domani a scoprire che impegno e solidarietà rappresentano ancora un valore. Interviste a: Giuliano Amato, Vittorino Andreoli, Corrado Augias, Laura Boldrini, Emma Bonino, Domenico De Masi, Oscar Farinetti, Beppe Severgnini, Paola Severino, Nadia Urbinati, Luciano Violante, Amira Yahyaoui
6 ottobre ore 18.00
CAROCCI
“Luigi Longo, una vita partigiana (1900-1945)” di Alexander Höbel.
con Alexander Höbel, Piero di Siena (giornalista), Giovanni Ferrarese (CIRCEC Università degli Studi di Salerno)
La vita di Luigi Longo si identifica in misura rilevante con la storia del Partito comunista italiano, ma rappresenta anche un itinerario emblematico della storia del Novecento. Della sua ricchissima biografia, finora poco esplorata, questo volume ricostruisce la prima metà, gli “anni eroici” 1900-1945: dalla Torino operaia di Gramsci e dell’occupazione delle fabbriche ai vertici della Gioventù comunista, all’attività clandestina, alla guida del Centro estero giovanile e poi dell’organizzazione del PCd’i, tra la Svizzera e la Francia. Dalla Mosca del Comintern alla Parigi del Fronte popolare, dalla guerra di Spagna – durante la quale è alla testa delle Brigate internazionali – alla Resistenza – che pure lo vede al vertice delle Brigate Garibaldi e del Corpo volontari della libertà –, “Gallo” vive da protagonista momenti decisivi del secolo breve, assieme alla sua compagna Teresa Noce e ad altri dirigenti comunisti come Pietro Secchia e Palmiro Togliatti, col quale proprio in questi anni si delinea un asse destinato a durare anche nel secondo dopoguerra.
6 ottobre ore 19.30
Una medium, due bovary e il mistero di Bocca di Lupo
Gaetano Cappelli
con Paolo Albano, Giuditta Casale e Maria Teresa Imbriani
Nulla sembra muoversi nell’assolata Minervino, patria della medium Eusapia Palladino, famosa invece una volta per l’arte di far muovere oggetti e persone nel tempo e nello spazio. Ed è proprio questo che inizia ad accadere all’indomani dell’arrivo in paese del romanziere Guido Galliano. Lo scrittore viene ingaggiato dal barone e agronomo Ferdinando Canosa perché aiuti la volitiva moglie Finizia a finire il romanzo cui invano lavora da mesi, proprio sulla vita della Palladino. La cosa dovrà però accadere nel più assoluto segreto. Soprattutto, senza che nulla ne sappia Maddalena Videtti. È infatti per contendere il primato a costei – sua rivale da quando le soffiò lo sposo sull’altare e ora, grazie alle sue pubblicazioni a diffusione locale, figura di spicco in quel vero covo di vipere che è il Circolo culturale La Scesciola – che la doviziosa bovary murgiana coltiva il sogno di diventare scrittrice senza averne il benché minimo talento. Così, quando Galliano e Finizia cominciano a lavorare nella tenuta vinicola di Bocca di Lupo, lo scrittore si accorge che del libro esistono solo poche confuse pagine. Ma, appena prima di gettare la spugna, torna sui propri passi un po’ per l’aumento del compenso propostogli dal barone, un po’ per l’estro che, tra strani schiocchi e ancor più misteriosi fruscii, ritrova magicamente dopo anni. E questi non sono che i primi attori in scena. A loro, tra trapassati e viventi, molti altri se ne aggiungeranno; come l’inesausto “trionfator di talami” D’Annunzio, il suo amico “rumorista” Cantalamessa e la moglie dissoluta di lui, Yvonne Dea Ishtar, diva del café chantant; l’émigré russa madame Polozoff, patita di spiritismo, e un’inedita e trasgressiva Agatha Christie; eppoi il crooner pugliese Dennis Galatone, lanciato in America da Linda Christian per far dispetto al genero Al Bano, e affossato dalla fatale Rosanna Fratello; nonché il boss Cozzajanga e il figlio Felice Sciopenauer, che brigano per avere una serie come Gomorra a loro dedicata. Tutti insieme daranno vita a una gaia e irresistibile commedia mozartiana che trova nei vasti orizzonti di una sconosciuta Puglia rurale un ulteriore e seducente motivo di fascino.
dal sito Marsilio Editore